La truffa telefonica dello squillo è un fenomeno che ha conosciuto una nuova diffusione negli ultimi anni, complice la semplicità e l’efficacia della tecnica impiegata dai cybercriminali. Questo stratagemma, noto come wangiri dalla parola giapponese che significa “uno squillo e giù la cornetta”, si basa sull’indurre la vittima a richiamare un numero sconosciuto, solitamente proveniente dall’estero, con il solo obiettivo di farle perdere immediatamente denaro a causa di tariffe a pagamento o abbonamenti nascosti.
Il funzionamento della truffa wangiri
Il procedimento è estremamente semplice ma potenzialmente dannoso. Un utente riceve una chiamata che si interrompe dopo soltanto uno squillo. Il numero è spesso caratterizzato da un prefisso internazionale sconosciuto, come quelli della Gran Bretagna (+44), Cuba (+53), Kosovo (+383), Tunisia (+216) o Moldavia (+373) . Il vero pericolo però non risiede nel ricevere il singolo squillo: nessun denaro viene sottratto in quel momento.
La trappola scatta nel momento in cui l’utente, spinto dalla curiosità o dal timore di aver perso una chiamata importante, decide di richiamare. In quell’istante, viene reindirizzato automaticamente verso un numero di telefono a pagamento, dove spesso non risponde nessuno oppure si ode soltanto una voce preregistrata progettata appositamente per far durare la chiamata il più possibile. Ogni secondo trascorso al telefono fa aumentare il guadagno per i truffatori, perché la tariffa applicata può essere di 1 o 2 euro al minuto, e persino di più .
Come si perde il denaro: meccanismi e rischi
Il rischio di perdita immediata di denaro deriva dal fatto che questi numeri truffaldini si appoggiano a servizi telefonici premium o a numerazioni speciali internazionali, il cui costo viene automaticamente addebitato sul credito telefonico o nella bolletta del cliente. Mentre ricevere uno squillo non comporta alcun rischio diretto, è proprio il gesto del richiamare che apre la porta ai danni economici.
Vi sono due modalità principali di perdita di denaro:
Non va sottovalutata anche la possibilità che la chiamata venga inoltrata verso servizi che raccolgono dati personali per fini di phishing o altre frodi collegate.
Natura internazionale e limiti delle difese attuali
Una delle insidie maggiori della truffa wangiri è la sua natura internazionale. I numeri coinvolti spesso provengono da reti estere e adottano prefissi sconosciuti, rendendo difficile per i filtri automatici nazionali bloccare efficacemente ogni tentativo .
Nel corso del 2025, sono state introdotte importanti misure di sicurezza da parte dell’AGCOM e degli operatori telefonici italiani, con il debutto di filtri automatici obbligatori contro lo spoofing e le chiamate truffa provenienti da numeri fissi italiani camuffati . Dal 19 agosto 2025, le chiamate sospette in arrivo dall’estero che utilizzano prefissi italiani saranno bloccate a livello di rete già per la telefonia fissa, e dal 19 novembre 2025 il filtro sarà esteso ai cellulari. Tuttavia, queste protezioni restano parzialmente inefficaci contro:
Di conseguenza, resta fondamentale l’educazione dell’utente e la capacità personale di riconoscere i segnali di una potenziale truffa.
Come difendersi dalle truffe telefoniche
Gli esperti di cybersicurezza suggeriscono alcune buone pratiche per prevenire perdite finanziarie a seguito di truffe telefoniche:
L’importanza della prevenzione
La prevenzione.
Nuove soluzioni per il futuro
Le ultime direttive di AGCOM promettono una riduzione significativa delle chiamate truffaldine entro la fine del 2025, grazie al blocco delle chiamate spoofing e ai filtri automatici, sia per utenti privati che aziende. Tuttavia, come sottolineato dagli esperti, i criminali informatici cercano costantemente di adattarsi inventando nuove metodologie in grado di aggirare le protezioni. Le reti di telecomunicazioni sono quindi impegnate ad aggiornare continuamente i sistemi di difesa per rendere gradualmente il filtro sempre più efficace .
Attenzione alle varianti e agli sviluppi recenti
Oltre al classico wangiri, sono state segnalate varianti quali la truffa dell’abbonamento involontario a servizi premium, dove dopo aver richiamato il numero sconosciuto si riceve una chiamata di risposta automatica che induce ad accettare, inconsapevolmente, condizioni contrattuali onerose sia per la fatturazione mensile che per la protezione dati.
Recenti campagne di sensibilizzazione invitano tutta la popolazione alla massima cautela nel gestire le chiamate perse, soprattutto in questo periodo di transizione tecnologica in cui i sistemi di protezione non coprono ancora tutti i casi di spoofing internazionale .
Cybercriminalità e social engineering
La truffa dello squillo rientra pienamente tra le forme di social engineering più efficaci: sfruttano la curiosità, l’ansia e la voglia di non perdere notifiche importanti da parte delle vittime. Il cybercriminale punta a un solo errore dell’utente per ottenere un guadagno immediato. La crescente sofisticazione degli attacchi telefonici richiede una risposta coordinata tra tecnologia, normativa e educazione digitale.
Risorse, link e approfondimenti
Per un quadro dettagliato sui meccanismi di wangiri e le principali tecniche di spoofing telefonico, è utile consultare fonti specializzate dove vengono raccolti casi, testimonianze e aggiornamenti sulle contromisure adottate dal settore delle telecomunicazioni.
Conclusione: condotta responsabile e tutela attiva
In sintesi, la truffa dello squillo rappresenta una minaccia concreta per la sicurezza finanziaria degli utenti di telefonia mobile e fissa. Ogni chiamata persa da numeri sconosciuti, in particolare internazionali, deve essere valutata con attenzione, evitando di richiamare istintivamente. La protezione aumenterà sensibilmente con le nuove misure imposte dagli enti regolatori, ma la migliore difesa resta la prudenza e la consapevolezza dell’utente. Solo informandosi e adottando comportamenti responsabili si riduce il rischio di cadere vittima di raggiri tecnologici che mirano a sottrarre denaro in pochi secondi.