Cosa fa davvero un progettista? Ecco i compiti che non immagini

Un progettista è una figura professionale chiave nei processi creativi, edilizi e industriali, ma troppo spesso la sua attività viene semplificata o fraintesa. Oltre a disegnare piante o creare rendering, il progettista svolge compiti complessi e delicati che richiedono conoscenze tecniche, gestionali e normative. Questi ruoli si evolvono continuamente con la tecnologia e le normative vigenti, rendendo il lavoro del progettista molto più articolato di quanto comunemente si pensi.

L’interprete delle idee: dalla visione al progetto concreto

Il primo e più importante ruolo del progettista è quello di trasformare l’idea del committente in un progetto concreto, rispettando budget, tempi di esecuzione e vincoli tecnici. Non si tratta solo di formalizzare una richiesta, ma di guidare il cliente verso soluzioni realmente praticabili, individuando il modo migliore per rispondere alle esigenze estetiche e funzionali.

Nel settore architettonico, ad esempio, il progettista parte dall’idea iniziale, sviluppa uno studio di fattibilità con analisi tecnica ed economica, e successivamente redige il progetto esecutivo, dettaglia materiali, tecniche costruttive e incrocia ogni decisione con la normativa edilizia. In questo processo, anche la cura della documentazione – come rilievi, elaborati grafici e studi di impatto ambientale – è fondamentale, soprattutto per ottenere le autorizzazioni e seguire la burocrazia richiesta dai comuni e dagli enti territoriali.

Il progettista, in ogni ambito (che sia architettonico, design o industriale), “pensa e concepisce ciò che verrà costruito dopo”, come sottolinea la definizione tecnica riportata anche su Wikipedia.

Oltre la creatività: responsabilità, sicurezza e gestione dei lavori

Un aspetto che molte persone ignorano è la quantità di responsabilità formali che ricadono sul progettista. Egli è chiamato a garantire che il progetto sia conforme alle norme vigenti, che protegga la sicurezza delle persone e che tenga conto di tutti i requisiti urbanistici.

Nel concreto, tra i compiti spesso non percepiti dall’esterno, ci sono:

  • L’elaborazione di pratiche e permessi per la realizzazione di opere edilizie, in stretta collaborazione con amministrazioni pubbliche
  • La verifica del rispetto dei preventivi di spesa e il controllo del cronoprogramma dei lavori
  • La collaborazione con imprese, tecnici e altri professionisti per risolvere problemi imprevisti e contrattempi durante la fase di cantiere
  • La redazione e l’aggiornamento della documentazione richiesta per la sicurezza (ad esempio il piano di sicurezza e coordinamento)
  • La gestione delle relazioni fra committenza, imprese esecutrici e team di lavoro, assicurando che tutti operino in maniera coordinata

Nel campo della ristrutturazione, ad esempio, la figura del progettista è anche quella di direttore dei lavori: supervisiona la corretta esecuzione delle opere, tutela gli interessi del committente e si assicura che il risultato finale corrisponda alle aspettative stabilite in fase di progetto.

La scienza della progettazione: studio, problem solving e soluzioni

Nell’immaginario comune il progettista è spesso associato all’artista, ma questa è una visione limitata. Il suo lavoro è molto più simile a quello di uno scienziato: deve analizzare problemi, ricercare soluzioni e motivare le sue scelte attraverso dati, esperienze e studi tecnici.

Nel caso di un graphic designer, per esempio, il progettista non si limita a creare forme piacevoli o dare sfogo al proprio gusto personale. La “spinta creativa” parte dalla necessità di risolvere un problema di comunicazione visiva, producendo artefatti che rispondano efficacemente agli obiettivi di editoria, advertising o comunicazione digitale.

La scienza della progettazione comporta quindi:

  • L’analisi rigorosa dei vincoli tecnici, spaziali, funzionali ed estetici
  • La definizione delle caratteristiche dei materiali più adatti
  • La scelta delle tecniche di assemblaggio e delle normative tecniche di riferimento
  • L’elaborazione di documenti grafici e modelli 3D per la visualizzazione anticipata del risultato
  • La valutazione dell’impatto ambientale
  • Il rapporto costante con le innovazioni tecnologiche e i nuovi trend di settore

Competenze trasversali e ruoli inattesi

Il progettista moderno è chiamato a possedere una serie di competenze trasversali che spaziano dalla tecnica alla comunicazione, dalla gestione economica alla sensibilità psicologica nei confronti del cliente. Si tratta di un lavoro “multidimensionale”, in cui occorre sapere negoziare, ascoltare e spesso anche “mediare” tra visioni diverse.

Tra i compiti meno noti, ma fondamentali, vi sono anche:

  • L’attività di consulenza verso il cliente durante tutte le fasi di lavoro
  • La formazione continua per rimanere aggiornato su nuove tecnologie, materiali ed evoluzioni normative
  • La capacità di anticipare criticità e sviluppare piani B in caso di imprevisti
  • La comunicazione efficace e chiara con tutti gli attori coinvolti nel progetto
  • Il monitoraggio post-opera per verificare la durabilità e la manutenibilità delle soluzioni adottate

In sintesi, il progettista è molto più di un semplice “tecnico” o “creativo”: è un professionista che traduce visioni in realtà, collega il mondo delle idee con quello della concreta realizzazione, assumendosi responsabilità profonde su sicurezza, efficienza e funzionalità. Comprendere pienamente questa complessità è fondamentale per apprezzare il valore del suo lavoro e i numerosi compiti, spesso invisibili, che svolge ogni giorno nei suoi progetti.

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