Attenzione alla salute: ecco la misura massima del girovita a 60 anni da non superare

La circonferenza del girovita rappresenta uno dei più importanti indicatori di salute metabolica e cardiovascolare soprattutto dopo i 60 anni. Numerosi studi sottolineano come l’accumulo di grasso addominale si traduca in un rischio elevato per diverse patologie croniche, indipendentemente dal peso totale. Mantenere una misura adeguata del girovita diventa dunque essenziale per la prevenzione e la gestione delle cosiddette malattie del benessere.

Qual è la soglia critica per il girovita a 60 anni?

Secondo le più consolidate raccomandazioni internazionali, la misura massima del girovita da non superare per una persona adulta si attesta generalmente su 94 cm per gli uomini e 80 cm per le donne. Questi valori sono considerati validi a prescindere dall’età, poiché il rischio associato all’eccesso di grasso viscerale non diminuisce con l’avanzare degli anni, anzi tende a intensificarsi. Superare queste soglie indica una precisa allerta: si entra, infatti, in una fascia di maggiore rischio per malattie cardiovascolari, diabete, ipertensione e disturbi metabolici.
Per valori ancora più elevati (oltre 102 cm nell’uomo e 88 cm nella donna) si parla di obesità viscerale, situazione dalla quale deriva un rischio significativamente aumentato di complicanze gravi rispetto ai soggetti con valori inferiori.

Un’alternativa ancora più personalizzata si basa sul rapporto tra girovita e altezza (WHtR): idealmente, la circonferenza addominale dovrebbe essere inferiore alla metà dell’altezza. Ad esempio, una persona alta 170 cm dovrebbe avere un girovita inferiore a 85 cm. Questo parametro è ampiamente riconosciuto dalla comunità scientifica per la sua accuratezza nel valutare i rischi sanitari legati all’accumulo adiposo addominale.

Perché il grasso addominale è così pericoloso?

Il grasso viscerale accumulato nella zona della pancia non va considerato solo un difetto estetico, ma un vero e proprio fattore di rischio. Questa tipologia di grasso è metabolicamente attiva e produce sostanze infiammatorie e ormoni che possono alterare l’equilibrio del metabolismo glucidico e lipidico, aumentando la resistenza all’insulina e favorendo la comparsa di numerose patologie:

  • Malattie cardiovascolari: l’eccesso di grasso addominale è correlato all’aumento della pressione arteriosa, ipercolesterolemia e aterosclerosi.
  • Diabete di tipo 2: il grasso viscerale interferisce con l’azione dell’insulina favorendo glicemie elevate.
  • Sindrome metabolica: condizione complessa in cui coesistono almeno tre fattori di rischio quali obesità addominale, ipertensione e dislipidemia.
  • Problemi osteoarticolari: l’aumentato carico ponderale grava sulle articolazioni, soprattutto su ginocchia e colonna vertebrale.
  • Aumento del rischio di alcuni tumori: le alterazioni infiammatorie croniche associate alla presenza di grasso viscerale incrementano la suscettibilità a neoplasie del colon-retto e della mammella.

Per questi motivi, la misurazione regolare del girovita assume una rilevanza preventiva primaria dopo i 60 anni.

Le raccomandazioni pratiche per mantenere un girovita salutare

Mantenere il girovita entro i limiti di sicurezza dopo i 60 anni richiede l’adozione di alcune abitudini fondamentali:

Controllo alimentare

  • Segui una dieta equilibrata ricca di frutta, verdura, cereali integrali e legumi.
  • Riduci il consumo di zuccheri semplici e grassi saturi, presenti in alimenti industriali e carni grasse.
  • Privilegia alimenti a basso contenuto calorico ma saziante, come le verdure e i prodotti integrali.
  • Modera le quantità, soprattutto negli alimenti più calorici.

Attività fisica

  • Svolgi attività fisica regolare: camminare, nuotare, andare in bicicletta o dedicarsi a ginnastica dolce.
  • Mantieni uno stile di vita attivo anche con piccoli gesti quotidiani (salire le scale, svolgere lavori domestici).
  • Integra esercizi di rinforzo muscolare per preservare la massa magra e sostenere la perdita del grasso addominale.

Monitoraggio periodico

  • Misura il girovita una volta al mese, preferibilmente a metà mattina e prima dei pasti.
  • Utilizza un metro da sarta e posizionalo alla metà tra l’ultima costola e la cresta iliaca.

Anche soggetti di peso normale possono accumulare grasso addominale, da qui l’importanza della misurazione della circonferenza vita rispetto al peso riportato dalla bilancia.

Il valore predittivo del girovita rispetto ad altri indicatori

Negli ultimi anni la comunità scientifica ha rivalutato molti indicatori di rischio legati all’obesità centrale. Mentre l’Indice di Massa Corporea (IMC) continua a essere utilizzato largamente, si è scoperto che la circonferenza vita ha un valore predittivo superiore per le malattie correlate all’eccesso di peso. Questo perché il BMI non distingue tra massa magra e massa grassa, né fornisce informazioni sulla localizzazione del grasso corporeo. Al contrario, la misurazione del girovita consente di:

  • Identificare precocemente i soggetti a rischio anche nei casi di peso normale o leggero sovrappeso.
  • Valutare l’efficacia degli interventi di prevenzione e di trattamento nel tempo.
  • Fornire una stima immediata e poco costosa del rischio di malattia cardio-metabolica rispetto ad analisi più complesse.

Nonostante nel tempo il metabolismo subisca un rallentamento fisiologico e l’accumulo di massa grassa addominale diventi più facile con l’avanzare dell’età, l’impegno nella prevenzione non può mai venire meno, sia per la qualità che per la durata della vita.

In sintesi, prestare attenzione alle misure del proprio girovita resta una strategia fondamentale per il controllo della salute e la riduzione del rischio di molte patologie croniche dopo i 60 anni. Mantenere la circonferenza addominale sotto i valori critici di 94 cm per l’uomo o 80 cm per la donna (o comunque sotto il 50% della propria altezza) è il traguardo chiave per promuovere benessere e longevità, adottando uno stile di vita attivo e una dieta calibrata sulle reali esigenze dell’età matura.

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